Storia

Il castello medievale di Cordovado è nato sulle vestigia di un castrum romano che era posto a guardia di un guado della via Augusta.

Il castello medievale di Cordovado è nato sulle vestigia di un castrum romano che era posto a guardia di un guado della via Augusta, su un ramo ora prosciugato del fiume Tagliamento, ai confini del Patriarcato di Concordia Sagittaria di cui era feudo.

I vescovi di Concordia lo governarono tramite un gastaldo, carica questa attribuita alla famiglia dei Ridolfi che aveva il compito di risiedervi stabilmente, di custodirlo, di difenderlo, di amministrarlo e amministrarvi la giustizia.

Verso la metà del XVI secolo divenne proprietà dei conti d’Attimis, poi nel XVIII secolo, sempre per matrimonio la proprietà passò alla famiglia dei conti Freschi di Cucanea.

Di questa famiglia personaggi illustri furono Gherardo, noto intellettuale e famoso agronomo. Egli si interessò alla condizione dei contadini e soprattutto delle donne, ed è proprio per queste ultime che promosse la diffusione del baco da seta, ritenendolo un prezioso mezzo per cercare di emancipare economicamente le donne sole o in difficoltà.

Suo fratello Sigismondo fu uno studioso di alchimia e musicista. È a lui che si deve la creazione del bellissimo parco che tuttora circonda la villa.

Antonio, figlio di Sigismondo, fu invece un appassionato musicista e compositore. Egli ospitò nella villa un salotto musicale frequentato da molti musicisti dell’epoca, tra cui il più famoso e affezionato fu Antonio Bazzini. Anche sua moglie Carlotta era una valente pianista ed è a lei che dobbiamo la piantumazione delle prime rose che ancora fanno bella mostra di sé all’interno del parco, una passione che seppe tramandare ai suoi discendenti.

Carlo Freschi, figlio di Antonio e Carlotta Freschi, sposò la bellissima contessa veronese Eleonora Sparavieri. Carlo seguì la carriera diplomatica ma allo scoppio della prima guerra mondiale si mise al servizio della patria.

Suo figlio Antonio Luigi morì giovanissimo durante la seconda guerra mondiale. Fu così che sua sorella Nicoletta, moglie del conte Lorenzo Piccolomini Clementini Adami, della prestigiosa casata senese che ha dato alla chiesa due papi, ereditò le proprietà della famiglia Freschi. Nicoletta fu donna dai molteplici interessi e di grande umanità, visse a lungo nella sua villa di Cordovado, dedicandosi personalmente alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione delle sue proprietà all’interno del borgo.

Al fine di garantire continuità al suo progetto lasciò ad ognuno dei suoi dieci figli una casa all’interno del castello. Grazie alla sua lungimiranza oggi questo borgo è vissuto e amato.